Le tappe della nostra rivoluzione calcistico-proletaria

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giovedì 19 maggio 2016

DAGLI SPALTI: "La conquista della rete" e la pillola della felicità





Ispirata dai contributi dei miei compagni di vita e di blog, mi ha raggiunto velocemente un concetto atavico ma sempre attuale: l'ideologia. Questa parola abbraccia credenze, opinioni, valori di un determinato gruppo sociale. La Lokomotiv non è un partito, per fortuna. È una fede da ascoltare; è un maglia da onorare; è un sentimento da non tradire; è molto più di una squadra formata da dieci ragazzi. A dare giustizia alle mie parole è stata la partita di lunedì scorso. I Nome Squadra sono stati letteralmente sopraffatti dalla ferocia della Lokomotiv. Tralasciando, per un attimo, la vittoria delle furie rosse ciò che contraddistingue questa squadra dalle altre sono i colpi di scena. In soldoni: tutto può succedere. La Roja ha dimostrato a se stessa di saper giocare insieme, riuscendo a muoversi senza alcuna sbavatura.

Subiamo goal per assaporare ancor di più le pillole di felicità della “conquista della rete”. La parafrasi della partita: dall’ultimo risultato si evince che tra ammiccamenti, rifiuti, appuntamenti declinati e incidenti di percorso,  non abbiamo solo “conquistato la rete”. È stata una serata piena di colpi di scena. Ci sono stati sguardi intensi. Lunghi. Abbiamo trattenuto il fiato per paura di fare un passo falso; in un primo momento abbiamo quasi fatto finta che non ci importasse nulla. Sì, questo era  l’unico modo per conquistarla e uscirci insieme. Come vi ho anticipato, "tutto può succedere". Così è stato. Nel pieno di quest’appuntamento ancora un po' compromesso dal solito imbarazzo e dall’ingenua goffaggine, improvvisamente un "pugno" in un occhio fa quasi saltare non solo la retina, ma anche quel magico incontro. 


Tutto è finito, o meglio, è iniziato con l’infortunio del portiere che ha dato per spacciata la Lokomotiv. Ma solo per un attimo. Da lì fino al termine di questo quinto match, le furie rosse hanno scritto una pagina importante della loro storia alla Sapienza Cup. Subivano e immediatamente dopo, grazie agli ottimi tiri in porta di Giordano e Cuna, rimontavano. Longo, portiere improvvisato, ha dovuto difendere la porta dalle minacce avversarie. Giordano, segnato in volto dalla mancanza di una bombola d’ossigeno, sembrava posseduto dal demone della rivalsa. Il suo fuoco ha contagiato tutti, perfino Boni che, a parte i tiri contro il cielo, difendeva da oscar.

Com’è finito il "magico incontro"  lo sapete già. Quindi, riprendendo la parafrasi della partita, a quell’occhio gonfio basterà un po’ di riposo e qualche pillola per ridurre il  sangue residuo nelle pareti interne dello stesso.  A proposito di pillole: c’è chi le prende e chi le dà. La Lokomotiv ha finalmente regalato le quattro pillole della felicità ai suoi tifosi, concedendosi una boccata d’aria. O meglio, di felicità. Questa volta, benché sia stato difficile conquistarla, ci è andata bene. Ma per portarla a casa, la strada è ancora lunga...

Roberta Raneri

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