Ne abbiamo prese
parecchie di mazzate in questo torneo, ma siamo sempre usciti a testa alta.
Anche questa volta, anche dopo una partita cattiva e selvaggia. Sì, vi sto
raccontando l’ennesima sconfitta della Lokomotiv Ruggierov in questa edizione
della Sapienza Cup.
I lettori più
attenti avranno notato che a differenza dei miei colleghi, non ho parlato di
ultima sconfitta e c’è un perché… Questa mattina, infatti, mi sono svegliato
con la notizia relativa alla dipartita degli Scapigliati contro Banda 2.0. Un
risultato che ci permette di mantenere il sesto posto e partecipare così a un
mini triangolare con le seste degli altri gironi prima di poter accedere ai
sedicesimi di finale. Un risultato insperato per noi, che fino a poche ore fa
credevamo di essere definitivamente fuori dai giochi.
Fin qui, il nostro
è stato un cammino duro, sfortunato e povero di gioie. Tuttavia tra una
sconfitta e l’altra, siamo riusciti a collezionare un paio di vittorie (festeggiate
come dopo la conquista di uno Scudetto) e tante buone prestazioni. Abbiamo
sofferto, abbiamo fatto figuracce (11-1 contro New Fenice), abbiamo buttato
punti al vento (penso al 3-2 inflittoci all’ultimo minuto dagli Orfanelli),
abbiamo perso giocatori (il povero Giancarlo che ci ha rimesso un occhio), ma
alla fine siamo riusciti comunque a divertirci. La vera forza di questa
squadra, come avevo affermato nel mio primo contributo, è stata il gruppo. Un
grande gruppo che non è costituito solo dai dieci giocatori che scendono in
campo, ma anche da una dirigenza, un Presidente e una calorosa carovana di
tifosi sempre presenti. Un gruppo che ci ha permesso di riappropriarci del
sorriso e di fare sempre “pensieri felici” anche dopo i momenti dolorosi citati
in precedenza.
Possiamo ritenerci
soddisfatti del nostro percorso, perché nonostante tutto e nonostante una
qualificazione che fino a ieri credevamo definitivamente compromessa, abbiamo
vissuto una progressiva ed entusiasmante crescita. Siamo passati da una clamorosa
vittoria per 8-1 a una sconfitta per 5-3, intervallate da altre sei sconfitte e
solo un’altra vittoria, ma siamo comunque cresciuti, partita dopo partita,
sconfitta dopo sconfitta. Soffrendo, ci siamo uniti, siamo diventati più forti,
siamo quasi diventati una vera squadra.
Ora, non ci resta
che incrociare le dita e sperare di percorrere una strada meno tortuosa
rispetto a quella affrontata fin qui. Ma comunque vada, noi continueremo a
guardare al nostro futuro, un futuro ancora tinto del colore rosso della
Lokomotiv. Perché questa squadra, presa coscienza dei propri limiti, è già pronta
a gettarsi in nuove avventure e continuare a scrivere la storia. Cari amici, la
nostra lokomotiva è ancora in moto ed è pronta a ritornare in campo...
Stay Tuned.
Nino Lanza
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