Le tappe della nostra rivoluzione calcistico-proletaria

Le tappe della nostra rivoluzione calcistico-proletaria

mercoledì 1 giugno 2016

DAL CAMPO: Mayday, mayday


Mayday, mayday: stiamo perdendo quota! Stiamo vertiginosamente scendendo verso il fondo della classifica! 

Una sconfitta in più, una partita in meno. Crescono i rimpianti, diminuiscono le speranze. Ne rimane una sola, importante, forse decisiva. Lunedì sera sfideremo Banda 2.0 in quello che potrebbe essere uno spareggio, un match da dentro o fuori, un all in. Se dovesse andare male, potremmo parlare del più classico dei “colpi di grazia”, così definiti perché il colpo letale viene inferto a chi, ormai spacciato, viene evitata una lenta e dolorosa agonia. Se dovesse andare bene, invece, sarebbe un bell’esempio di moto d’orgoglio, reazione decisa e sovvertimento dei pronostici. Quello che nel gergo cestistico si definisce upset.

Chi lo sa come andrà. Noi abbiamo dimostrato di essere intermittenti come le luci dell’albero di Natale non solo nel corso delle singole partite, ma nell’andamento dell’intero torneo. Siamo imprevedibili, indecifrabili, vinciamo quando non diamo il massimo e perdiamo quando giochiamo meglio; prendiamo goal mentre stiamo difendendo bene e non segniamo mai quando sembriamo a un passo dal farlo; teniamo alta l’attenzione e poi di colpo usciamo dalla gara silenziosamente. Alterniamo bagliori e blackout, il bianco e il nero, non riuscendo mai a godere delle preziose sfumature. Siamo così, prendere o lasciare. Ci dispiace per noi, che dall’interno dobbiamo combattere la frustrazione generata dai risultati, e anche per voi, che spinti dalla passione e dall’affetto continuate a seguirci. Ma soprattutto, in termini aristotelici, ci dispiace per non aver reso in atto ciò che siamo in potenza. Pazienza.


Sinceramente non ho la minima idea di come possa andare a finire lunedì. Meglio essere pessimisti e sperare di rimanere piacevolmente sorpresi o essere ottimisti e far scaturire una delusione dall’illusione? Per mia natura tenderei a scegliere la prima opzione, ma non posso: io sono un giocatore della Lokomotiv. Io faccio e faccio fare pensieri felici. Sarò ottimista oggi, domani e anche lunedì. Scenderò in campo per l’upset, per ribaltare i pronostici, per ottenere il passaggio del turno e poter festeggiare insieme ai miei compagni e ai nostri tifosi. In perfetto stile Lokomotiv: ostinatamente alla ricerca della felicità.

Valerio Giordano

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