ISTRUZIONI PER LA LETTURA: è “obbligatoriamente consigliata” la lettura del pezzo scimmiottando la voce di Federico Buffa. Ergo se non sapete chi sia, cercatelo su Wikipedia, guardate un suo video e poi ritornate sul pezzo. Non è una sua imitazione ma un tributo al suo storytelling.
Era una giornata calda, afosa. Una di quelle giornate di inizio Giugno in cui si hanno gli impegni invernali, i vestiti primaverili, l’umore autunnale ed il clima estivo. In questo contesto stava per avverarsi la favola di Gioele Pracucci, da tutti conosciuto come “Er Piadina”.
Gioele è originario di Cesena, ma ormai vive in pianta
stabile a Roma perché la sua professione lo richiede. L’ingaggio percepito
dalla Lokomotiv Ruggierov è importante quindi si trasferisce nella Capitale per
dedicarsi anima e cuore a questo progetto, scegliendo di ottimizzare i tempi
morti frequentando l’università, ma questa ragazzi, questa è un’altra storia. Dicevamo
di una giornata di Giugno calda. In particolare era il 6 Giugno 2016, data da
non dimenticare. Un impellente urgenza familiare condiziona l’organizzazione
quotidiana di Pracucci. Era il secondo compleanno del cane di sua zia e lui, molto
legato alla famiglia, non poteva assolutamente mancare. Poi si sa, quando entra
in gioco la famiglia, tutto il resto viene dopo. Anche la Lokomotiv.
Il nostro Gioele, in preda alla disperazione per la paura di
non fare in tempo a dare per primo gli auguri al cane della zia, prenota il
primo aereo per Cesena, senza badare a spese e ahimè anche senza badare agli
orari di andata ma, soprattutto, di ritorno a Roma.
Lunedì 6 Giugno. La sua Lokomotiv si giocava il "dentro o
fuori" dalla competizione in un derby dalla tensione degna di un Lecce-Bari ai
tempi di Semeraro e Matarrese. I suoi compagni sono decimati dalle assenze: Di
Stadio aveva perso la vista, Zani dopo aver ingravidato casualmente una donna
poco attraente scappa in Spagna cercando maggiori fortune, Cioffi decide di
ritirarsi dal calcio per darsi al cinema. Ma mancava anche “Er Piadina”. Dov’è?! - Urlavano i suoi compagni!- Amore, amore! - Gridava la sua ragazza. Bau,bau - lo
salutava il cane della zia. Già, perché Gioele era di ritorno verso il campo ma con un ritardo madornale. La partita deve cominciare, i compagni chiedono
del tempo all’arbitro, quest’ultimo, napoletano vero, non lo permette salvo poter intrattenere i presenti con il primo album di Gigi D’Alessio. Le furie rosse ci
pensano, la ragazza di Gioele no.
Si Gioca. Uno due fulminante, la Lokomotiva è sotto di due
goal dopo un quarto d’ora di gioco. Si legge la paura sui volti dei calciatori,
la paura di non vedere Gioele in tempo per la partita. Ma qualcosa cambia
repentinamente: Pompili regala una doppietta inaspettata che riequilibra la
partita. Ebbene sì ragazzi, era arrivato Gioele. Era lì, in piedi sulla
panchina, mani sui fianchi, mento alto e riccio al vento. Aveva carisma il
ragazzo e la sua sola presenza, seppur in panchina, aveva dato forza alla
squadra. Lo stesso Javier Zanetti dirà di lui: «se avessi avuto metà del suo
carisma sarei diventato un campione». Non lo sarà mai ma questa è un’altra
storia.
Er piadina entra in campo, corre, lancia, si inserisce,
delizia e rincorre. La sua favola sembrava essere iniziata.
La partita finisce 5 a 3 per gli avversari, la Lokomotiv
sfidava “Banda 2.0” squadra tanto ostica quanto irritante per atteggiamenti in
campo che hanno comportato anche l’espulsione del capitano. La domanda è: come
sarebbe andata a finire se Pracucci ci fosse stato dall’inizio? Lo chiederemo
al cane della zia.
#LAFAVOLASICHIAMALOKOMOTIV
Nicola Cuna
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